Descrizione
Il museo, nato nel 1981 su iniziativa del "Gruppo Archeologico Reunia" di Ragogna, ha visto l’apertura ufficiale con una mostra archeologica permanente cui si è aggiunta, nel 1984, una sezione naturalistica. Quest’ultima si occupa dell’analisi geomorfologica dell’anfiteatro morenico del Tagliamento: dalle formazioni geologiche, con particolare riferimento ai vari tipi di affioramenti rocciosi come i conglomerati, alla presenza e formazione di alcuni fossili del periodo carbonifero ed eocenico, alla descrizione dell’eco-sistema del Tagliamento e del Lago. Il tutto, illustrato attraverso pannelli didattici e ricostruzioni ambientali con la flora e la fauna tipiche dell’habitat, presentate in chiave didattica ed informativa.
Interessante, ai fini di una sensibilizzazione verso le tematiche ambientali, risulta l’accenno al fenomeno dell’eutrofizzazione del lago e al problema del suo inquinamento.
La sezione archeologica, è prevalentemente costituita da materiale di proprietà statale e artistico, che va a coprire un intervallo che va dalla Preistoria al XIX secolo.
L’allestimento, che segue un ordine cronologico e per zona di rinvenimento, inizia con una descrizione generale relativa alla comparsa dei primi ominidi, prosegue con le testimonianze più antiche della Preistoria (Mesolitico e Neolitico Antico) provenienti dall’area prospiciente l’attuale Lago di Ragogna.
La Protostoria è documentata da alcuni rinvenimenti sporadici di ceramica appartenenti a grossi vasi caratterizzati da fondo piatto, profilo convesso con prese e anse e da decorazioni con cordoni applicati ad impressioni digitali, da fibule in bronzo e in ferro, da un frammento di falcetto mesorio in bronzo.
La documentazione archeologica relativa all’epoca romana frutto di raccolte occasionali in superficie proviene da alcune ville rustiche presenti un po’ ovunque sul territorio.
Il materiale raccolto è costituito da tegole con marchio di fabbrica, da alcune monete in bronzo come ad esempio un sesterzio di Nerone o di Vespasiano, da anfore del tipo Dressel 20 e 6B, da numerose macine in pietra.
L’area del castello superiore ha restituito uno dei reperti più importanti la fibula del cavaliere in bronzo raffigurante un cavaliere con il relativo cavallo acefalo che sembra procedere al passo, databile al II-III sec. d.C.
Il Medioevo è documentato dai bassorilievi longobardi dell’VIII-IX secolo con raffigurazioni di motivi vegetali ed animali, da frammenti di affreschi del X sec. appartenenti al ciclo carolingio-ottoniano e da due frammenti di pluteo con decorazioni vegetali ed animali di epoca romanica.
Molto interessante è l’acquasantiera-capitello proveniente dalla chiesetta campestre di San Remigio che riporta sulla facciata principale, dentro una decorazione a tortiglione, due volti in altorilievo a forma di pera rovesciata, mentre un terzo volto è collocato sulla facciata laterale. La loro datazione è collocata tra la fine del XI e l’inizio del XII secolo e ancora oggi è oggetto di studio .
Il percorso prosegue con alcuni aspetti tematici come l’estrazione di lignite, della torba e l’attività degli scalpellini che operavano nelle cave del territorio.
Servizi presenti nel luogo
Modalità d'accesso
L' ingresso è situato al piano terra rendendo l'accesso agevole a tutti, all interno del museo è presente un ascensore.
Indirizzo
Orario per il pubblico
Martedì : 15:30-18:00
Mercoledì : Chiuso
Giovedì : 15:30-18:00
Venerdì : Chiuso
Sabato : Chiuso
Domenica : Chiuso